Trame incantate: filindeu in zuppa
Chiunque la veda per la prima volta pensa che sia una vera e propria opera d’arte. Immediatamente dopo la curiosità spinge a chiedersi come diavolo sia possibile prepararla. Oramai l’avrai capito: le potenzialità delle donne sarde sono pressoché infinite, insieme con la pazienza e la voglia di stupire il commensale.
Chi
Filindeu (in alcuni casi filindeus, filindeos)
Dove
Nuoro e dintorni
Quando
Festa in onore di San Francesco di Lula (il 4 ottobre ed il 1 maggio)
Cosa
- Filindeu
- Brodo di pecora
- Dado (meglio se fatto in casa)
- Formaggio molto fresco e acidulo
- sale
Come
Tanto per cominciare devi procurarti la pasta. Hai due opzioni: comprarla o prepararla. La seconda sembra essere piuttosto impegnativa, per questo, tanto per iniziare, ho pensato di acquistarla già pronta. Anche questa strada è una vera e propria impresa: io l’ho trovata a Nuoro. Sono riuscita a farmela vendere dal ristorante che per la prima volta mi ha cucinato questa zuppa favolosa.
Trovato il preziosissimo ingrediente devi preparare il brodo di pecora lasciando bollire per diverse ore la carne. L’ho insaporito con del dado vegetale fatto in casa (qui la ricetta) e sale. Lascia freddare il brodo, sgrassalo e taglia a dadini il formaggio. Fai bollire ancora una volta il profumatissimo brodo, butta il formaggio e la pasta spezzettata in piccoli pezzi. Deve cuocere davvero pochissimo. Spegni e servi. Preparati ad assaporare un piatto delizioso.
Leggende e curiosità
L’origine del nome sembra essere piuttosto controversa. La soluzione più interessante a mio parere l’ha fornita dallo studioso di alimentazione Massimo Montanari che mette in connessione filindeu con fidaws, termine arabo che significa capello (quindi fine come un capello). Il termine passando dalla Spagna alla Sardegna è si è trasformato in fideos, fidiaux, fideis, findeos, fundeos e filindeu(s).
La zuppa veniva tradizionalmente offerta ai pellegrini che raggiungevano a piedi, da Nuoro, il santuario di San Francesco di Lula. 23 chilometri di cammino che venivano percorsi normalmente in 4 – 6 ore. Ancora oggi pellegrinaggio e festa rimangono particolarmente suggestive.
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