Su pani froriu e su pani pintau

Sono ricaduta nella tela del pane. Ci sono ri-caduta e non c’è niente da fare se non starci e godermela. Come è successo? Grazie ad un dono.

 

A Villamassargia sono stata ospite amata e coccolata. Ero lì per presentare il mio nuovo libro, Janàsa, e pure per rivedere due meravigliose amiche: Cecilia e Sa Reina Manna, uno strepitoso ulivo quasi millenario.

Non sapevo che durante la bella serata avrei ricevuto in dono un pane, una preghiera ed una leggenda.

Il pane è su pani froriu (fiorito) e la sua bellezza ti lascia letteralmente a bocca aperta.

 

Su pani froriu di Villamassargia

 

In Villamassargia questa tipologia di pane si confeziona in occasione della Candelora (2 Febbraio). Per conoscere meglio il periodo leggi questo articolo. Il pane, una vera e propria miniatura di un cestino primaverile, viene benedetto e donato alla Madonna, ma può essere donato ad un’amica per la creazione un legame di fiducia e può essere donato nel caso in cui si scelga di condividere qualche preziosa competenza, una sorta di pegno iniziatico penso io.

Il pane è preparato da donne e fra le donne circolano gli antichi saperi che coinvolgono la preparazione di questa meraviglia.

Pani di questo genere ne avevo già visto, ma sempre da dietro un vetro. Non ti nascondo che riceverne uno, uno tutto mio, è stato emozionante e gratificante.

 

Su pani froriu e pintau un Sardegna

 

Le occasioni durante le quali pani di questo genere vengono prodotti sono molte e differenti. Ecco le più note:

  • i matrimoni e allora il pane viene detto “della sposa”. È ricco di simbolismi antichi ma il motivo che domina è sempre lo stesso: auspicio di fertilità, abbondanza, fortuna e salute;
  • la candelora come detto sopra;
  • i festeggiamenti per San Marco;
  • San Giovanni e comparatico.

 

Pani propiziatori: donne, tempi, strumenti, il dono, significati

I pani propiziatori mi piacciono per un sacco di motivi. Tanto per cominciare sono pani che mai nessuna donna si sognerebbe di preparare da sola. Sono comunitari, perché la buona sorte è cosa che interessa il gruppo. Vengono realizzati con la collaborazione di molte compagne di viaggio, tutte dotate di manus bellas (di belle mani). Le decoratrici esperte vengono chiamate in molte maniere, ma con frequenza vengono dette pintadoras, guidate da sa maista o mastra, la maestra, la donna più esperta e dotata, non necessariamente la più anziana ma probabilmente la più capace e carismatica.

La realizzazione di questi pani richiede, come è facile immaginare, moltissimo tempo: forse anche per questo e non solo per la loro bellezza, li considero oggetti di grande valore. Donare un pane di questo genere, significa letteralmente donare il proprio tempo. E il tempo, lo sappiamo, non ha un prezzo.

Gli strumenti utili per la loro realizzazione sono preziosi, lucenti, quasi magici. Parlo di piccole forbicine, coltelli, pinzette, rotelle dentate, ma anche timbri e punzoni. Insomma il kit di pronto soccorso di qualsiasi jana.

Il fatto che vengano preparati per essere donati mi affascina largamente: nessuna mai prepara un pane di questa tipologia per tenerselo in casa, ma la motivazione è sempre di natura diversa. Questi pani decorati sono indispensabili per creare legami: sociali (e quindi fra amici e compaesani) e divini (e quindi con i santi e la Madonna).

D’altronde de pane, prus si nde donat e prus trigu nd’intrat (di pane, più ne doni più grano si raccoglierà).

I significati degli oggetti realizzati con la pasta sono davvero interessanti: compaiono fiori, uva, grano, pavoncelle, ghiande e molto altro ancora. Il significato simbolico di questi oggetti in miniatura è chiaramente propiziatorio e normalmente ripercorre l’anno interno e le stagioni tutte. C’è la primavera (con gli uccelli e con i fiori), c’è l’estate (con il grano), c’è l’autunno (rappresentato dall’uva) e l’inverno (rappresentato dalle ghiande anche se rare).

 

La magia del pane

I pani decorati, spesso benedetti, diventano dei veri e propri amuleti. Il pane di San Marco ad esempio veniva usato per proteggersi dai temporali e dai fulmini. Tre tocchi di pane venivano lanciati sul tetto, nel cortile o sul sentiero di accesso alla casa mentre si recitava questo brebu: cantu seo istada a che lu ‘ettare, istet a passare sa temporada (da tradursi: quanto tempo ho impiegato a buttare questo pane, altrettanto in fretta cessi il temporale).

Le briciole di questi pani speciali diventavano spesso ingrediente fondamentale de is pungas, de sos iscarapiglios e breveres.

 

Gli ingredienti e la preparazione

Mi sento un poco sciocca a raccontarti gli ingredienti che servono per confezionare su pani froriu. Gli ingredienti sono pochi, semplici, facilmente reperibili. Quel che conta in realtà è avere manus bellas, mani belle e aggiungo io buone per lavorare e modellare.

Procurati semola, acqua e sale, modella e poi inforna.

Si tratta di pani edibili a patto che non si decida di trattarli per prolungarne la conservazione.

Il pane froriu è spesso lucidato (pane ischeddau). Il “segreto” per lucidare il pane è questo: bagnarlo prima di infornarlo.

Detto questo passo e chiudo: a breve proverò a cimentarmi in quest’arte e ti farò sapere.

 

Il pane in foto è stato realizzato dalla bravissima Maddalena Mura. Puoi seguire le sue creazioni sue creazioni su instagram.

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