La sìmula, sìmbula, chiu, ena: parliamo della semola che insieme con i vari semolati di grano duro sono uno degli ingredienti più ricorrenti per la realizzazione degli impasti sardi dolci e non solo. La lavorazione della semola con lo strutto (altro ingrediente fondamentale per la pasticceria sarda), risulta particolarmente pesante tant’è che in alcuni casi veniva richiesto l’intervento degli uomini. La complicata operazione di impasto viene detta cariare, suìhere, subìghere ma anche ciuexi. Solo negli anni sessanta viene introdotta la prima rudimentale impastatrice meccanica: la piuttosto conosciuta macchinedda de suìhere (Dorgali) ma anche macchina e cìuexi (Sardegna Meridionale). Questa dotata di manovella verrà sostituita alla fine degli anni settanta dai modelli dotati di motorino elettrico. Le amanti della tradizione continuano comunque ad impastare la semola e strutto a mano.